Dolore cronico

"Impariamo ad accettarci ed amarci per quello che siamo, lasciando le aspettative che ci facciamo sugli altri.

Solo così potremo riconoscerci autenticamente nel qui ed ora."

Giulia Giorgi

Cosa si intende per terapia cognitiva applicata al dolore cronico?

Le terapie cognitivo comportamentali sono largamente utilizzate nella cura del dolore cronico: attraverso l’acquisizione di nuove modalità cognitive e comportamentali il paziente impara a gestire meglio il suo dolore e a moderare, nello stesso modo le emozioni, convinzioni e  giudizi negativi legati al dolore.

L’obiettivo è quello di portare i pazienti a imparare a gestire da soli il loro problema del dolore: il dolore non verrà eliminato ma la persona potrà disporre di migliori abilità necessarie per fronteggiarlo con migliore efficacia.

Il messaggio fondamentale è che le persone non sono impotenti di fronte al dolore e il dolore non può controllare la nostra vita!

In accordo con la sua precoce formulazione dell’approccio cognitivo, Beck (1976) teorizzò che alla base di molteplici condizioni di disturbi mentali (soprattutto ansia e depressione) ci fossero dei modi di pensare disfunzionali. Partendo da questi assunti, ci sarebbe evidenza scientifica per cui il dolore cronico è spesso associato con particolari stili di elaborazione delle informazioni mediante una varietà di meccanismi tra cui:

  • Modalità soggettive di gestione del dolore (abilità di coping) e degli effetti stressanti correlati
  • Pensieri e credenze che una persona sviluppa sul dolore e su sé stessi come soggetto in una condizione di dolore
  • Emozioni soggettive correlate al dolore

In questo senso, la comprensione del dolore dei pazienti richiede la comprensione delle loro modalità di gestire, pensare e concettualizzare l’esperienza dolorosa.

La principale strategia utilizzata nella terapia cognitiva per aiutare a identificare, valutare e cambiare credenze centrali disfunzionali (che una persona avrebbe sviluppato in merito al proprio dolore),è la “ristrutturazione cognitiva”. Questa strategia di intervento ha come obiettivo quello di aumentare il controllo dei pazienti sul dolore con conseguente modificazione delle emozioni esperite. Accanto a questa, altre tecniche operative sono l’addestramento nelle abilità di coping (lotta al dolore), rilassamento muscolare, terapia immaginativa, auto asserzioni di adeguatezza.

dolore e stress

Cosa si intende per dolore?

Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, associata ad un danno tissutale o potenziale che spinge il malato dal medico nel tentativo di lenire la sofferenza ad esso associata. Il realtà il dolore sarebbe stato classificato in differenti modi incluse le categorie di acuto o cronico, dolore utile e inutile. Il dolore utile ha la funzione di prevenire l’insorgenza della lesione, mettendo in atto risposte miranti ad allontanare lo stimolo nocivo. Il dolore inutile invece, rappresenta l’espressione di una vera e propria disfunzione del sistema nocicettivo che continua a segnalare una condizione di pericolo anche se non ne sussiste la necessità.

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