Aprile 20

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Emozioni ai tempi del coronavirus

In queste giornate e settimane di emergenza sanitaria sono evidenti e comuni a tutti noi alcune emozioni, stati d’animo e pensieri connotati negativamente. Vediamo di cosa si tratta e qualche suggerimento per cercare di gestirli al meglio.

ANSIA e pensiero catastrofico sul futuro, che vuol dire drammatizzare tutto e vedere tutto in negativo (futuro e ciò che sta accadendo). L’ansia è un’emozione di difesa che proviamo a fronte della percezione di un pericolo e che ci porta a scappare, per DIFESA. Legata a questa, possiamo provare anche pensieri catastrofici. L’ansia non è utile ma peggiora le nostre capacità di difenderci: anziché stare attaccati alla nostra razionalità ci spostiamo sul rimuginio ossessivo che aumenta l’ansia. In questo periodo restare sulla razionalità è molto importante perché c’è paura ed ansia vera ma il compito più razionale che ognuno di noi in qualità di cittadino può fare, è seguire i dettami sanitari e mettersi in una posizione di fiducia sulle indicazioni, sapendo che possono provocare qualche pensiero ed emozione negativa ma non moriremo di questo.

RABBIA.. perché il Governo ha fatto troppo, troppo poco, perché era prevedibile, etc. La rabbia credo sia insulsa, perché i nostri governanti sicuramente sbagliano, non stanno forse facendo tutto bene ma nemmeno tutto male. Proviamo a pensare che stanno facendo il possibile in una situazione imprevista. Arrabbiarsi verso qualcun altro sposta la nostra responsabilità al di fuori di noi ed in qualche modo l’effetto concreto di ciò è che ci porta a distrarsi dagli scopi importanti per noi e per la società in cui viviamo. In questo periodo di vita che stiamo attraversando, è importante stare attenti ai nostri comportamenti concreti RAZIONALI ed alle nostre responsabilità concrete, piuttosto che essere sopraffatti dall’emozione della rabbia.

TRISTEZZA.. perchè siamo chiaramente isolati, limitati, molti di noi non possono muoversi né fisicamente né lavorativamente. E’ un’emozione vera come come tutte le altre con cui dobbiamo fare i conti. Siamo tristi ma dobbiamo solo evitare di angosciarci per esserlo, vivendo questo come un momento triste per la società, starci dentro sempre. Suggerisco molti meno pensieri negativi, e aumentare l’attenzione verso anche le piccole cose che possono migliorare il nostro stato quotidiano in questo periodo. Stare attivi sia fisicamente sia ricreandoci una routine sana anche da un punto di vista di impegno per i nostri interessi e per il lavoro sia curando l’alimentazione.

Quali strategie pratiche?

Una persona di buon senso accetta questo momento, sapendo che abbiamo queste emozioni negative, ma sforziamoci di metterle al servizio di un comportamento cauto e gentile verso noi stessi, i nostri famigliari, i nostri amici. Cosa possiamo fare in concreto? So bene che mi vengono i pensieri negativi, quello che posso fare è che se so che possono aumentare la mia ansia, posso impegnarmi per cercare di lasciarli andare. Per esempio se mi arriva il pensiero “Oddio come farò se resto senza lavoro?” potrebbe essere utile lasciarlo lì e spostare la nostra attenzione su altro, facendo altro che distolga la mia attenzione dal pensiero negativo. A conclusione, come spesso dico ai miei pazienti: siamo fatti di emozioni, non possiamo fingere che non esistano o che non le proviamo, ma un buon lavoro è accettarle e conviverci, adottando rimedi efficaci per fare in modo che non abbiano il sopravvento.

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