Settembre 26

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E tu sai cos’è il disturbo ossessivo compulsivo?

Una persona che si avvicina al concetto di Disturbo Ossessivo, che sospetta per sé oppure per una persona che ama ..potrebbe farsi alcune delle seguenti domande:

Quando si parala di doc e non di un altro disturbo psicologico oppure tratto di personalità?

Quali tipi di ossessioni esistono?

Come faccio a distinguere i sintomi ossessivi e compulsivi da comportamenti “normali”?

Alcune persone che si rivolgono a me, senza avere ancora chiaro quale sia il loro problema, dopo una prima fase di presa di consapevolezza di cosa sia il Doc, mi rivolgono proprio le domande che vi ho citato. Per questo motivo penso possa essere di aiuto quanto condiviso da me in questo articolo.

Che differenza c’è tra Doc ed abitudini?

Sono convinta che sarà capitato anche a te che leggi, alcune delle situazioni seguenti.

Ti è mai capitato dopo esserti allontanato/a dalla macchina oppure uscita di casa, di avere il dubbio di averla chiusa? Pur essendone sicuro, potresti essere ritornato/a sui suoi passi per controllare.

 Ci sono alcune persone che sicuramente conosciamo molto inclini alla pulizia: in casa loro si potrebbe mangiare anche per terra! Ci sono poi persone che si impegnano con piacere a mettere ordine cose già in un ordine perfetto! Alcuni nei loro amici potrebbero considerarle un po’ troppo precise. Altri invece ne sono un po’ gelosi. . “ti invidio, vorrei essere così precisa!” E non vi è mai capitato di conoscere qualcuno che fa molta fatica a sbarazzarsi di cose che non usa?

Questi sono esempi che conosciamo tutti più o meno bene, tratti dalla vita quotidiana anche tua magari, che stai leggendo! In fondo tutti abbiamo le nostre abitudini e il nostro modo di condurre la vita quotidiana.

In certi casi queste abitudini potrebbero essere un po’ rigide: alcune persone ci appaiono magari un po’ troppo precise per non dire stravaganti!

Di fronte ad uno stesso evento c’è chi si dimostra impaurito e spaventato; altri si possono sentire irritati, altri ancora reagiscono con ironia: di solito chi ha alcune superstizioni non soffre affatto un, casomai, solo occasionalmente gli ossessioni e compulsioni e si tratta più semplicemente gli abitudini, di consuetudini individuali.

Conoscevo un’amica che il giorno di un evento importante che le metteva agitazione e che reputava imprevedibile come un esame all’università, doveva fare una precisa colazione, con orari precisi ed indossare una particolare t-shirt. Ho sempre pensato che questi gesti scaramantici fossero un po’ assurdi e vincolanti ma mi sono anche detta che se questi comportamenti le permettevano di contenere la sua ansia in quella occasione “perché no!”.

Ma allora quando si può parlare di Doc?

Vi darò una DEFINIZIONE di questo problema e di alcune delle sue caratteristiche.

Si parla di DOC quando alcune azioni o pensieri si sono trasformati da abitudini in qualche modo personali individuali e rassicuranti, in qualcosa che condiziona enormemente la vita della persona, o in misura crescente anche di quella dei suoi familiari e delle persone che vivono con lui/lei.

Il disturbo ossessivo compulsivo comprende dei pensieri ossessivi, azioni definite compulsioni, o consiste in un mix di questi due fenomeni.

Ricapitolando:

  • Tornare a controllare se abbiamo chiuso l’auto oppure la porta di casa capita a tutti
  • Tornare 5-10-15 volte o un numero ben preciso di volte, è patologico.

Cosa sono le ossessioni? Pensieri intrusivi!

I pensieri ossessivi sono rappresentazioni, pensieri, immagini anche impulsi, idee che si impongono con insistenza nella mente del soggetto. La persona non riesce a ignorarli e nemmeno a scacciarli dalla sua mente: si presentano continuamente in maniera autonoma o comunque contro la sua volontà . Alcune parole dei mie pazienti: “non riesco a non pensarci.. come un martello pneumatico.. mi distraggono, mi confondono questi pensieri e mi sento in balìa dell’ansia e della paura se non li ascolto..  mi rendo conto che sembra assurdo o comunque che sono assurdi anche ora che ne parlo ma non riesco a fare a meno di pensarci”.

Un aspetto interessante e’ che le ossessioni non rispecchiano i valori e le convinzioni della persona che li possiede ma appaiono invece estranei: a volte capita che la persona le giudichi addirittura orribili o ripugnanti! Per questo motivo le ossessioni hanno un effetto spiacevole nella vita della persona che le sente, nel senso che possono provocare paura ansia depressione ribrezzo.

Sara è una ragazza che ho avuto il piacere di aiutare per molto tempo: soffriva dell’ossessione di potere involontariamente fare del male al suo ragazzo quando era a pranzo oppure a  cena.
Durante i pasti le accadeva di essere assalita in maniera improvvisa dalla paura che per colpa sua un coltello si sarebbe conficcato nella pancia del suo fidanzato oppure che avrebbe potuto ferire la sua nipotina quando era nei paraggi della cucina. Era convinta che avrebbe anche potuto ucciderli. Sapeva benissimo che l’impulso di fare del male a qualcuno non era mai accaduto ma non riusciva a liberarsi di questa paura: quest’ossessione la condizionava così tanto aver deciso di non trascorrere più del tempo con la sua nipotina fino a  quando non fosse riuscita a liberarsi dell’ossessione di poterle fare del male

Cosa sono le azioni compulsive?

Le compulsioni invece sono dei comportamenti, delle azioni vere e proprie concrete talvolta dette anche “rituali”, che il soggetto deve eseguire ripetutamente, velocemente, senza potersi interrompere né limitare.

È come se una persona affetta da ossessione fosse costretta ad eseguire una o più azioni, per quanto in alcuni momenti sia in grado di ritenere che questo suo comportamento è esagerato o privo di senso. Quando una persona affetta da doc è in balia di una o più sessioni, se cerca di resistere all’azione compulsiva si rende conto di quanto sia difficile farlo.

Le azioni compulsive hanno del resto una funzione importante per chi ne soffre: hanno il senso di dover prevenire o addirittura impedire un evento molto brutto, catastrofico, mentre altre volte aiutano la persona a sedare, limitare letteralmente, ridurre emozioni sgradevoli come per esempio la paura, il disgusto, la tristezza un senso di vuoto, la colpa.

Un esempio di compulsione potrebbe essere quella di una persona affetta da Doc che, prima di uscire di casa ogni giorno per recarsi al lavoro, deve controllare per bene 5 volte di fila che tutte le spine degli elettrodomestici siano spente sennò potrebbe prendere fuoco la casa. Si tratta di rituali assurdi, che portano via del tempo ma che la persona non può non mettere in pratica perché la conseguenza che l’ossessione fa pensare è una catastrofe molto brutta “se la casa esplode è colpa tua perché non hai eseguito i controlli, cioè i rituali”.

Azioni compulsive manifeste oppure nascoste

Le azioni compulsive possono essere aperte, “manifeste” (ad esempio tutte le pratiche di “controllo” che sono visibili a chiunque, OLTRE che alla persona che soffre di DOC), ma esistono anche le azioni compulsive “nascoste” , non manifeste. In questo secondo caso si tratta di sequenze di pensieri, come una catena molto lunga di pensieri che la persona mette in atto per cercare di placare l’ansia generata da alcune ossessioni.

Prendendo ad esempio il caso della persona di cui sopra che prima di uscire di casa deve controllare per un certo numero di volte le spine di tutti gli elettrodomestici, il fatto di sospettare una volta uscito di casa come ha eseguito i controlli quando era in casa, implica che debba ripercorrere con la memoria tutta la sequenza di compulsioni “e se  non ho controllato bene e le spine sono attaccate? Rischia di esplodere la casa ma ormai non posso tornare indietro sennò farò tardi al lavoro! Ripercorro tutta la sequenza di azioni che ho svolto quando ero in casa, prima di uscire..”

Le ossessioni potrebbero essere confuse con le azioni compulsive non manifesta?

 Certamente! Questa è una domanda frequente e lecita dopotutto perché si tratta sempre di pensieri!

La differenza tra i due sta però nel loro effetto.

Le ossessioni provocano sensazioni sgradevoli, ad esempio paura, l’ansia, la tristezza, tensione disgusto.

Le azioni compulsive invece, sia  manifeste sia non manifeste, sono un tentativo di gestire o controllare l’emozione sgradevole stessa.

Sono un modo per far fronte a quella paura, ossessione, senso di colpa che l’ossessione porta con sé se non viene risolta.  Grazie alle verifiche sia mentali che pratiche, una persona cerca di impedire l’avvenire di un disastro. Eseguire i rituali riduce la paura!

La maggior parte delle persone affette da DOC, soffre proprio di una combinazione di pensieri ossessivi e di azioni compulsivi:  i sintomi ossessivi e compulsivi più frequenti riguardano il lavaggio ed il controllo ma è possibile “categorizzare” numerosi altri tipi di ossessioni!

Cosa ne pensi?

Se sei incuriosito ti aspetto nel prossimo articolo per approfondire quali tipi di ossessioni e compulsioni esistono.

Eccesso di connessione?