Aprile 29

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Sviluppa la consapevolezza nel PRESENTE

Si sente tanto parlare di ACCETTAZIONE e dell’importanza di VIVERE NEL PRESENTE ma veramente in pochi ci riescono.

Io devo dire che da quando ho conosciuto e praticato ancher a livello personale la MINDFULNESS, ho riscopereto il valore del FERMARSI nel momento presente, come scelta libera, come dono che intenzionalmente scelgo di farmi per npn essere investita dalle PAURE DEL FUTURO oppure dai RICORDI DEL PASSATO.

Del resto, la mente è proprio questo che fa: vaga, continuamente, lo fa 1, 10 100 mila volte in un giorno.

non indugiare sul passato; non sognare il futuro, concentra la mente sul momento presente”

Buddha

Il punto è che nessuno ci riesce, ed anche chi ci prova fa un’enorme fatica!

E’ veramente impossibile restare sempre focalizzati sul presente.

la nostra mente che si è evoluta come la nostra specie, è una macchina così sofisticata che spesso non riusciamo nemmeno a controllarla!

Allora se ti stai chiedendo ” come farò a smettere di rimuginare? a smettere di tormentarmi con i miei stessi pensieri?come posso riuscire a trovare un pò di pace e quiete interiore?”

In questo articolo ti spiego perchè la Mindfulness, (almeno per come la pratico e la conosco) può aiutarrti a sviluppare consapevolezza nel momento presente

COS’E’ LA MINDFULNESS?

La Mindfulness è un modo di dire relazionarsi a se stessi, agli altri ed al mondo che si coltiva e che richiede un allenamento.

Ma sono consapevole, perché anche a me è accaduto, che che iniziare un percorso che preveda attività di mindfulness può portare a pensieri del tipo “se medito questa settimana perdo tempo ho un sacco di cose da fare!!”

Raramente siamo motivati infatti ad allenarci quando stiamo bene ma farlo è importante perché solo così questa abilità potrà essere a nostra disposizione quando ci troveremo nei guai!

Nel 2010 in uno studio condotto presso il Massachusetts General hospital, gli scienziati guardando il cervello di chi praticava Mindfulness da vicino hanno osservato:

1. Un ispessimento della materia grigia a livello dell’ippocampo, che ha un ruolo centrale nel processo di memorizzazione e di apprendimento;

2. Una riduzione del volume corrispondente all’amigdala, che è coinvolta nei meccanismi di paura, ansia, stress.

Tutti i cambiamenti che non si sono manifestati nei gruppi di controllo che non praticavano la mindfulness.

La mindfulness non è magia utile per controllare quello che succede, ma un allenamento a controllare la qualita’ della mente, e quindi, della vita! Allenarsi alla consapevolezza significa prepararsi, costruendo ognuno il proprio paracadute, giorno dopo giorno, per il momento in cui dovremo saltare da una grande altitudine e non farsi trovare in preda alla paura e all’angoscia.

Nel mio studio con i pazienti pratico regolarmente attività di mindfulness e alleno alla consapevolezza nel momento presente.

Per rispondere alla domanda di te che magari stai leggendo e ti chiedi: “”mi sembra utile introdurti anche la definizione di sofferenza e delle tre diverse tipologie di di sofferenze che secondo me esistono.

LA SOFFERENZA DELLE PERSONE DA DOVE VIENE?

Penso che comprendere da dove deriva il tuo malessere sia il principale punto di partenza per stare nel qui ed ora.

Primo tipo di sofferenza E’ quella che accomuna le persone che rivivono costantemente nel passato

Forse è capitata anche a te: in qualunque momento del giorno mentre stai facendo qualcosa.. all’improvviso un’immagine, un luogo visitato, un profumo oppure uno sguardo una certa parola detta ti riporta subito in un’altra dimensione, : il passato.

E l’emozione che provi sicuramente ben precisa e a sua volta ti provoca una reazione specifica!

Chi tende a rimanere tanto nel passato pensano che la loro felicità sia relegata solo ad un certo periodo passato che ora, ovviamente , non esiste più. Mi succede spesso quando le persone mi parlano delle loro relazioni ,chi ha concluso una brusca relazione , che ha sofferto e’ spesso intrappolato, congelato nel presente perché ritiene di non poter trovare nessun’altra persona uguale a quella avuta in precedenza.

Oppure, ancora le persone sostengono di non riuscire a lasciare andare la storia passata ed immergersi ancora nelle emozioni piacevoli relative ho un passato che però non può più tornare. Ricordiamoci e cerchiamo di capire se siamo innamorati ancora di quella persona che ci ha lasciato magari facendoci soffrire, oppure se siamo innamorati della persona che abbiamo conosciuto all’inizio di quella storia che ormai è conclusa.

La seconda tipologia di sofferenza e quella delle persone che dicono: “domani sarà un giorno migliore rispetto ad oggi”

Queste persone che vivono proiettate sempre nel futuro, occupano la mente di pensieri su quello che dovranno fare domani dopo, tra un anno. Non importa quello scopo che devono raggiungere: una volta raggiunto non fanno nemmeno in tempo a godersi l’obiettivo perché stanno già pensando a quello successivo.Vai

Ma se viviamo sempre nell’aspettativa che domani sarà meglio vuol dire che oggi non siamo felici e la conseguenza e che continuiamo a pensare che le azioni di oggi non sono abbastanza e non portano ad uno scenario futuro preciso.

Quello che dico sempre è che in questo senso la nostra mente funziona benissimo, siamo noi che sbagliamo a crederci. Cercare di immaginare perfettamente il futuro rischia di farci compiere delle scelte su un tempo che ancora deve venire e tutto ciò è molto complicato!

La terza tipologia di sofferenza è quella di persone che sono portate a vivere nel presente ma in un modo non sereno

Vivono con una specie di filtro, come fossero degli occhiali colorate con le quali vedono però un colore differente rispetto a quello reale!

Questa lente colorata e il giudizio soprattutto verso se stessi e verso la situazione in cui si trovano a vivere.

A questo proposito è doveroso fare la premessa per cui la nostra mente giudica sempre, è un processo innato e questa azione ci permette di vivere in un modo più semplice facendoci risparmiare tantissime energie. Grazie a giudizio riusciamo ad anticipare mosse perché abbiamo già vissuto certe esperienze, ci evitiamo sofferenze talvolta, non sbagliamo se lo abbiamo già fatto però puntini puntini può accadere che il metro di giudizio si ritorca contro di noi la nostra tendenza a giudicare magari negativamente in maniera costante tutte le cose che ci succedono ogni giorno non rischia altro che stressare sempre di più e aumentare il malessere.

se vivi nel presente ma sei completamente circondato da giudizi di tipo negativo non puoi essere in pace con te stesso né tantomeno felice.

Ora che ti ho illustrato le tre grosse macro categorie di persone che vivono con la sofferenza vorrei che tu cercassi di capire se ti ritrovi in una di queste tipologie o forse in tutte e tre.

Ricordati che il problema non è pensare costantemente passato, immaginare il futuro, o pensare al presente con continui filtri giudicanti! Il fatto è che ti dimentichi anzi ci dimentichiamo costantemente che anche in questo momento in cui tu stai leggendo puoi vivere solo una dimensione che è quella del presente.

Tutte le persone che pensano anche al passato o al futuro vivono comunque nel presente

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